L'altra faccia della legalita'
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L'altra faccia della legalita'

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Esiste una legalita' comunemente e legittimamente associata, come concetto, al rispetto della legge scritta, legata ai codici. Esiste una legalita' comunemente e legittimamente associata, come concetto, al rispetto delle norme morali, dell'etica comune, del buone senso civile. Ma esiste una legalita' che, seppure prende le mosse dal buon senso civile e' legata alla normalita' dell'impegno di ciascuno nella normalita' delle cose comuni. Questa legalita', nel senso di comportamento corretto, e' spesso calpestata. Un impiegato che non fa il suo dovere con diligenza, un imprenditore che non si preoccupa della sua azienda, ma soltanto del suo conto in banca, un insegnante che se la cava alla meglio in attesa che suoni la campanella, sono esempi di illegalita'. Un politico che pensa all'incasso immediato del consenso anziche' al futuro del suo territorio, un politico che continua a raccomandare l'amico dell'amico, un politico impegnato a salvaguardare se stesso nelle sue postazioni, sono esempi di illegalita'. Un padre di famiglia che paga una somma di denaro per ottenere una efficace raccomandazione per il proprio figlio, è un esempio di illegalita'. Distribuire consulenze a destra e a manca per saldare debiti elettorali è un esempio di illegalità. Decidere che il dirigente di un ufficio lo faccia tizio anziche' tale per meriti elettorali, e' un esempio di illegalità. Un politico non informato, incompetente, che continua ad arrangiarsi con favori spacciati per "aiuti alla povera gente" e' un esempio di illegalita'. Non fare bene il proprio lavoro e prendere la retribuzione comunque e in ogni caso, è un esempio di illegalita'. E' tutto questo che deve finire. Deve finire la mortificazione delle energie vere di questa regione. Deve finire la tortura delle liberta' di iniziativa. Deve spezzarsi quel circolo vizioso che parte dalla debolezza del tessuto civile per alimentare la forza delle oligarchie che mantengono debole il tessuto civile. Deve finire la mattanza di fiducia che ogni giorno fa nuove vittime. Giovani che scappano, imprenditori che si scoraggiano, cittadini che fuggono dalla politica e dalla partecipazione. Risorse ingenti sono state spese in questa regione dal dopo terremoto: che qualcuno dia conto dei risultati in termini di sviluppo e non solo di PIL. Che qualcuno ci dica come si sono modificati gli indicatori di sviluppo in questi anni. Sarebbe legale, molto legale conoscere i risultati dell'azione di molti politici che ancora sono a sedere su banchi importanti. Sarebbe legale, molto legale, non rispettare in termini formali della legalità e renderne trasparenti i tratti sostanziali. E' facile rispettare formalmente la legalita', non altrettanto facile rispettarla nella sostanza. E' facile individuare le violazioni formali di un atto e sancirne l'illeggittimita' o l'illegalita'. Non altrettanto facile individuare le violazione sostanziali. Tutta questa illegalita', per cosi' dire marginale, fondamentalmente legale, fondamentalmente sentimento comune, fondamentalmente "così fanno tutti", circola alla chetichella. Se ne parla nei caffe', si consuma in famiglia, negli uffici, ovunque. La difesa, con ogni mezzo possibile (e legale) dei propri interessi di parte, individuali, di consorteria, di bottega, a danno degli interessi generali, e' pratica comune, eppure e' legale perché legalmente possibile. Quindi esiste un problema di coscienza, di coscienza civile che pervade tutte le sfere della societa' lucana. La sfera economica, la sfera politica, la sfera della cultura e dellâ

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