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L’appello del S.a.L.E. contro la repressione degli artisti
AI WEIWEI LIBERO! VOINA LIBERI!

Dal 3 aprile scorso l’artista cinese Ai Weiwei è agli arresti in Cina. Nel momento in cui scriviamo, il web rimbalza la notizia di una sua apparente “scomparsa”. E’ difficile persino capire con certezza dove sia detenuto. Ai è incredibilmente accusato di evasione fiscale, diffusione di pornografia e bigamia. Queste assurdità sono il grossolano tentativo di celare l’evidente: Ai si trova in cella per ragioni politiche, per avere espresso opinioni critiche nei confronti del regime di Pechino e per non aver rinunciato alla propria libertà d’espressione.

Ai Wewei non è l’unico esempio di artista perseguitato.

Oleg Vorotnikov e Leonid Nikolaev, membri del collettivo Voina, sono stati arrestati il 10 novembre scorso a Mosca. Rilasciati in febbraio, la loro odissea non si è ancora conclusa. Voina è un collettivo di artisti/attivisti la cui opera si concretizza come un continuo atto di sovversione creativa del sistema politico russo (quello responsabile della morte di Anna Politkovskaya e di molte altre voci libere dell’informazione nazionale). A fine marzo, alcuni membri del collettivo sono stati nuovamente fermati nel corso di una manifestazione pacifica e violentemente picchiati dalla polizia russa. Oggi, un nuovo mandato di cattura è stato emesso nei confronti di Oleg.

Il S.a.L.E. ritiene doveroso prendere posizione nei confronti di queste palesi ingiustizie. Specialmente ora, a meno di un mese dall’apertura della Biennale di Arti Visive, è necessario che la comunità artistica globale si esprima contro la persecuzione politica degli artisti di tutto il mondo. L’anacronistica repressione di cui alcuni governi si fanno interpreti rispecchia l’altrettanto anacronistica suddivisone della mostra in padiglioni nazionali. Ciò che, al contrario, non è confinabile, è la necessità comune di democrazia che emerge in tutto il modo anche attraverso le pratiche artistiche.

Firma per la liberazione di Ai e per la fine della persecuzione di Voina.

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Call against the repression of the artists by S.a.L.E.

FREE AI WEIWEI! FREE VOINA!

Since the 3rd of April, the Chinese artist Ai Weiwei is under arrest in China. While we are writing, on the web is spreading the news that he seems to be “disappeared”. It’s even hard to understand clearly where he could be detained. Ai is shockingly accused of tax evasion, pornography circulation and bigamy. These absurdities are a gross attempt to hide what is obvious: Ai is in jail for political matters, because he expressed critical opinions against the regime of Beijing and because he didn’t give up his freedom of speech and expression.

Ai Weiwei is not the only case of persecuted artist.

Oleg Vorotnikov and Leonid Nikolaev, members of the Voina Collective, were arrested in Moscow on the 10th of November. They’ve been released in February, but their odyssey isn’t over. Voina is a collective composed by artists/activists whose work consists in continuous actions of creative subversion against the Russian political system (which is responsible for the death of Anna Politkovskaya and many more free voices of the national media). At the
end of March, some members of this collective were held during a pacific demonstration and violently beaten by the Russian police. Nowadays, another bench warrant against Oleg has been issued.

S.a.L.E. Docks considers it incumbent to take a stand on these evident injustices. Particularly now, less than one month before the opening of the Biennale of Art, it feels necessary for the whole artistic community to make a stand against political persecution of the artists all around the world. The anachronistic repression carried out by some governments reflects the equally anachronistic subdivision of the international exhibition in national pavillions. What is boundless, on the contrary, is the common need for democracy, which is expressed globally also through artistic practices.

Sign for the release of Ai and the end of the persecutions against Voina.

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